VIII legislatura – Tornata del 23 febbraio 1863
quella dei deputati Sella e Lanza, che dovrà essere posta a partito qualora non venisse accettato l'ordine del giorno puro e semplice.
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legge che verrebbe posta all'ordine del giorno dopo la discussione dei bilanci sarebbe quella a cui egli poc'anzi ha fatto allusione, cioè quella della
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tornata intorno alle lettere che viaggiano per posta in quelle provincie, la media cioè di tre lettere per ogni abitante, laddove nelle antiche
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provincie meridionali la posta è stata sempre estesa a tutti i comuni per piccoli che fossero.
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quel salario e riordinare più conformemente allo stato attuale delle cose il servizio di quei fattorini perchè la posta corresse regolarmente da per
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comunali. Ad ogni modo, dall'antico sistema ne risultò nel Napoletano che ogni comune ebbe sempre la sua posta, e l'ebbe continua, perenne, laddove nelle
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provincie dello Stato, e per fare il servizio dei comuni ove non esiste uffizio postale si hanno dei fattorini detti pedoni di posta interna, i quali
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, ed è nel servizio rurale, o per meglio dire nel servizio di posta interno, il quale è regolato in modo diverso.
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posta interna, il quale è attualmente affidato ai fattorini pagati dai comuni sia fatto per conto dello Stato da fattorini pagati dallo Stato; e nello
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Ora in Italia il numero delle lettere è di 93 milioni e quello degli stampati di 40 milioni: totale 133 milioni d'oggetti mandati per la posta, e la
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Capitolo 55, Servizio di posta rurale, proposto dal Ministero e dalla Commissione nella somma di 160,000 lire.
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Abbiamo veduto, e con compiacenza, diffondersi anche nei centri secondari il servizio della posta, ma il creare degli impiegati appositamente per
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al trasporto dei dispacci, il quale non può più farsi alle condizioni dei contratti stabiliti coi mastri di posta e cogli appaltatori; conviene che
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Capitolo 56, Canoni ai mastri di posta, lire 265,077 97.
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Intanto, non essendovi altra proposta, pongo ai voti il capitolo 55, Servizio di posta rurale, in lire
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Quanto alle ispezioni dirò che senza direzione non è possibile un buon servizio di posta. Gli ispettori debbono sempre essere in giro; e sa
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Al capitolo 182 dello stesso bilancio si legge: Compensi straordinari ad alcuni mastri di posta, lire 30,000.
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lire per quest'oggetto significa dare facoltà al direttore della posta di costituire qualche volta un doppio soldo a qualche impiegato suo favorito.
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Il deputato Capone ha citato un articolo del regolamento il quale prescrive che tutti gli ufficiali di posta debbano indistintamente prestare
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. Inoltre si sa che è una condizione indispensabile, inseparabile dell'impiegato di posta, quello di dover vegliare in certe occasioni la notte, per cui
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dice: mastri di posta, e dall'altra: postiglioni, mi perdoni, ma la sua avvertenza non è seria. Ho diritto di chiamare l'attenzione della Camera sopra
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L'affare poi dei mastri di posta, rifletta bene l'onorevole Capone essere tutt'altra cosa. I mastri di posta hanno esposto dei capitali cospicui in
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Colombani. Il deputato Capone asseriva or ora che all'articolo 182 si chieggono 30,000 lire per compensi ai mastri di posta, e nello stesso tempo
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Finchè l'indennità che si domanda si riferisce ai maestri di posta coi quali v'è un contratto, la cosa può forse stare, ma non istà del pari che
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delle stazioni di posta nelle provincie toscane; e perchè? perchè nelle provincie toscane questi mastri di posta non avevano i contratti colle
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presidente. La questione dei mastri di posta s'intenderà dunque riservata al capitolo 182.
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In conseguenza vede l'onorevole Capone che la questione dei mastri di posta non ha nulla da fare con quella dei postiglioni, che è questione di
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Menabrea ministro pei lavori pubblici. Io porterò l'attenzione della Camera sopra il capitolo 182, il quale riflette i compensi ai mastri di posta
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Questa è una ragione di economia e di brevità di tempo. Ma la questione posta innanzi sarà sciolta tosto che la ferrovia si prolungherà fino a
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, importa per quei paesi che la posta per terra vi arrivi due sole volte per settimana.
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